Cari amici, lettori e intranet manager, è difficile per me spiegare quanto io sia felice per essere riuscito finalmente a organizzare nel nostro Paese un evento tutto dedicato alle intranet e rivolto alla vasta comunità di persone che in italia si occupa di questi progetti (comunicatori, designer, persone di HR, IT, redattori e così via).
Oggi, grazie all’aiuto di tanti amici finalmente abbiamo il nostro Intranet Italia Day, che si celebrerà il 4 ottobre a Milano.
Il programma dell’evento, che potete leggere sul sito, è davvero ricco e tocca dei temi credo molto importanti per il futuro delle intranet, della comunicazione interna e della trasformazione digitale delle aziende. Ecco gli interventi previsti (al momento):
Carissimi lettori, intranet manager e comunicatori, come potete immaginare siamo a pieno regime nell’orgnaizzazione dell’Intranet Italia Day, il primo evento italiano dedicato interamente alle intranet
Tra la verie cose stiamo raccogliendo adesione per completare gli speaker (è ancora libero uno slot) e i partecipanti alla sessione poster (per i dettagli vi rimando al link specifico dedicato all call for poster della sessione poster expo).
Per facilitare la vita ai candidati abbiamo creato una scheda online da compilare dove le organizzazioni possono inserire i dati relativi al loro progetto intranet per consentirci di valutare la partecipazione come speaker/posterista.
Nella scheda dovrete inserire:
nome dell’organizzaziuone
numero di dipendenti raggiunti dalla intranet
tecnologie della intranet
obiettivi del progetto
caratteristiche rilevanti del progetto
modalità di coinvolgimento dei dipendenti
screenshot della home
eventuali altri sceeenshot
Vi ricordo che saranno ammessi solo progetti che siano presentati dirattamente dalle aziende, e non dalle eventuali aziende di consulenza che hanno collaborato al progetto (le quali potranno ovviamente partecipare come ospiti): ebbene sì, vogliamo che vi esponiate in prima persona
Cari amici, comunicatori, intranet manager, lo aspettavate da tempo, lo avete chiesto in tanti e stavate scalpitando, lo sappiamo . Ed ora è finalmente arrivato: il premio italiano per i migliori progetti intranet è finalmente tra noi!
Lo abbiamo chiamato Intranet Italia Champions ed è rivolto a tutte le aziende italiane che abbiano realizzato un contenuto, una funzionalità, un’iniziativa di valore nelle proporia intranet e la vogliano condividere.
Ma di che si tratta esattamente?
L’intranet Italia Champions (IIC) è un riconoscimento annuale assegnato alle aziende che hanno implementato sulla propria Intranet una iniziativa, un contenuto, o una funzionalità innovativa e di successo per l’azienda e per i dipendenti. Idee, contenuti utili, innovativi o presentati in modo nuovo, iniziative coinvolgenti e partecipate, servizi utili e ben disegnati, funzionalità e applicazioni innovative e che hanno prodotto risultati importanti per l’azienda e per i dipendenti. L’intranet Italia Champions è promosso da Intranet Management, in collaborazione con Intra2 e Ariadne Digital.
Quante aziende vengono premiate?
Il premio riguarda nel complesso 13 aziende:
i 3 progetti migliori riceverano il premio 2019
i 10 progetti restanti he presentano elementi di interesse saranno inseriti all’interno del report “Intranet Italia Champions 2019”, che verrà redatto a conclusione dell’iniziativa e che descriverà nel dettaglio i migliori progetti.
Ma che cosa viene premiato esattamente?
Il premio non riguarda un intero progetto intranet: la giuria internazionale dell’intranet Italia Awarde valuterà singole funzionalità, contenuti o servizi online che hanno fatto la differenza all’interno dell’organizzazione e della intranet, ad esempio:
Iniziative di particolare rilevanza che hanno coinvolto la popolazione aziendale in modalità partecipative
Funzionalità particolarmente innovative e realizzate con un design avanzato
Servizi particolarmente avanzati e utili per la popolazione aziendale e realizzati con un design avanzato
Per partecipare non è necessario presentare un grande progetto, basta anche un piccolo esempio di realizzazione all’interno della intranet: architettura dell’informazione, design, contenuti, progettazione, governance, funzioni social: in quale di questi ambiti ti sei cimentato? Per iniziare bastano un paio di screenshot.
È molto complicato partecipare?
Per niente! I candidati devono inviare entro il 30 aprile 2019 una mail all’indirizzo:
I progetti verranno valutati da un team di esperti italiani e stranieri composto da professionisti del design, dell’usabilità e dell’intranet management. Verranno presi in considerazione l’innovatività del progetto e del design, la capacità di rispondere ai bisogni dei dipendenti, il coinvolgimento dei dipendenti, i risultati ottenuti,
Cari amici e lettori del blog, forse ne avete già sentito parlare, ma insomma, finalmente siamo riusciti a creare, anche in Italia, un premio dedicato interamente ai progetti intranet
Ebbene sì, L‘Intranet Italia Champions(IIC) è un riconoscimento annuale assegnato alle aziende che hanno implementato sulla propria intranet un contenuto, un’iniziativa o una funzionalità innovativa e di successo per l’azienda e per i dipendenti.
Idee, contenuti utili, innovativi o presentati in modo nuovo, iniziative coinvolgenti e partecipate, servizi utili e ben disegnati, funzionalità e applicazioni innovative e che hanno prodotto risultati importanti per l’azienda e per i dipendenti.
I quattro progetti vincitori sono stati premiati nel corso dell’Intranet Italia Day del 10 e 11 ottobre a Milano (a propostito, vi siete già segnati in agenda la prossima edizione? Sarà il 15 e 16 ottobre, sempre a Milano).
Per questa prima edizione del Premio IIC, sono stati analizzati 29 case studies presentati da 24 aziende. Abbiamo individuato così alcune tendenze, ricorrenti nei progetti, che evidenziamo qui di seguito a beneficio di tutti i nostri lettori.
Le 8 tendenze del 2019 per le intranet
Possiamo identificare delle tendenze all’interno dei casi che si sono candidati per la Intranet Italia Champions 2019? In effetti possiamo incontrarne alcune, presenti anche in ambito internazionale, che si notano nei progetti che abbiamo potuto esaminare. Di seguito identifichiamo le principali.
1 – Formazione in prima linea
Sempre più spesso i progetti intranet presentano al loro interno delle aree dedicate alla formazione, particolarmente ben fatte, come ad esempio quelle di Rai, Angelini e Ferrero.
A volte si tratta di librerie di materiali, oppure di pillole video o di cataloghi di corsi, fino ad arrivare a vere e proprie piattaforme di e-learning integrate nella intranet. A volte, come nel caso di Fater, la formazione si configura come un “percorso” sulla intranet per acquisire nuovi skill necessari all’adozione di un nuovo modo di lavorare.
2 – L’arrivo delle APP
Sebbene la maggior parte delle aziende si approcci al tema della mobilità adottando versioni responsive delle intranet piuttosto che App (per vari motivi di ottimizzazione), cominciano ad affacciarsi progetti verticali di vere e proprie APP che, in molti casi, affiancano la intranet desktop (e responsive) per l’esecuzione di task e attività. È il caso, ad esempio, di Fastweb ma anche di Aboca.
3 – Personalizzazione spinta
Molti progetti intranet cominciano ad utilizzare in modo sofisticato le opzioni di personalizzazione dell’ambiente interno: link preferiti, widget, opzioni di filtro sono ormai moneta corrente nei progetti. E’ ad esempio il caso di Rai, Angelini, Ferrero, SUPSI e molti altri.
4 – Contenuti targhetizzati
La intranet si fa sempre più sofisticata e capace di arrivare a un pubblico di dipendenti diversificato sulla base delle diverse appartenenze di settore o di nazione. I progetti di IMA e di Ferrero, di Aeroporti di Bologna esprimono bene questa tendenza alla profilazione spinta per fornire contenuti pertinenti ed eliminare il “rumore”.
5 – Online e offline si incontrano
In molti casi la barriera tra offline e online si va assottigliando: molti progetti nascono online e finiscono “live” o viceversa, oppure semplicemente mostrano una grande cooperazione in queste due aree della comunicazione interna. Questa forte integrazione tra mondo fisico e mondo digitale è, forse, il tratto caratteristico dei progetti italiani rispetto ai progetti stranieri, e lo si nota ad esempio nei progetti di Poste Italiane, Tim, Banca Sella, Iren.
6 – Nuovi formati editoriali
Al di là di news e avvisi, le intranet cominciano a fornire contenuti multimediali di ottimo livello, sia audio che video, e iniziative editoriali sofisticate, come nel caso di Sky o di Generali Italia.
7 – Social diffuso
Gli elementi social, legati alle evoluzioni della rete negli ultimi anni, cominciano ad essere accettati con una certa naturalezza anche all’interno, dai commenti e like alle news (presenti ad esempio in Sky, Fastweb, PosteItaliane, Tim, fino ad arrivare a vere community fatte di gruppi di discussione e collaborazione, come nel caso di Fater o di Generali.
8 – Verso il digital workplace
Le aziende si stanno attrezzando sempre meglio per fare della intranet la porta d’accesso ad un ecosistema applicativo integrato, che sappia dialogare con i principali sistemi interni per realizzare un vero digital workplace e un’esperienza utente fluida ed efficace per i dipendenti. Una sfida importante, che è stata raccolta ad esempio da Rai, Istat e SUPSI.
I dettagli di tutti i casi, completi di screenshot e didascalie, sono contenuti nel Report IIC2019.
Innovatività dell’idea e del progetto nel suo complesso
Capacità di rispondere ai bisogni dei dipendenti
Innovatività nel design e rispetto degli standard internazionali di usabilità e user experience
Coinvolgimento dei dipendenti nella fase di analisi-progetto-realizzazione e tecniche di user centerd design
Risultati ottenuti, espressi in modo esplicito e verificabile
I vincitori
Le 4 aziende vincitrici della prima edizione della Intranet Italia Champions hanno creato, ciascuna nel proprio ambito, progetti di grande interesse sotto il profilo del design, dei contenuti o delle funzionalità intranet. ln una parola, dell’innovazione nella comunicazione interna.
Ecco i vincitori:
Angelini Group
Fastweb
RAI
Ferrero
La competizione è stata davvero interessante, i progetti che ci sono arrivati in gara erano tanti (29 casi da 24 aziende) e di ottima qualità: la nostra giuria, composta da professionisti italiani e internazionali ha avuto un compito molto difficile nella scelta dei progetti da premiare, con non pochi imbarazzi rispetto a chi includere tra i premiati e i citati.
I progetti menzionati
Oltre ai vincitori assoluti, la giuria ha selezionato altri 12 casi di grande interesse nelle diverse categorie del premio. Di seguito indichiamo le aziende e i progetti menzionati dalla nostra giuria, suddivisi per categoria:
Contenuti e iniziative
Gruppo Sella – Valori aziendali e logica multicanale
Generali Italia – Organigramma, social wall e web radio
IMA – Aree di settore e contenuti targettizzati
IREN – Progetto valori e video autoprodotti
Poste Italiane – La nazionale di calcio di Poste italiane
TIM – La campagna per l’inclusione
Applicazioni e servizi
Aboca – Una APP inclusiva per i dipendenti
Aeroporti di Bologna – Una intranet TV geolocalizzata
ISTAT – Gestione online delle prenotazioni HR
Social
Fater – Social intranet, gamification e social collaboration
Soluzioni di design
Sky Italia – Restyling, nuovi format editoriali e indice A-Z per la intranet
SUPSI – Un portale personalizzato per i collaboratori
La giuria
Composta da esperti di comunicazione e intranet italiani e internazionali; ecco la giuria della Intranet Italia Champions 2019:
Un paio di segnalazioni, credo molto interessanti, mi danno modo di parlare di un tema che, in questi giorni di smart working “spintaneo” per molte persone, credo sia pertinente.
Io ho iniziato a lavorare da casa nel 2006, dopo essermi licenziato da Alcatraz, e non è stata una passeggiata. Stavo con due schermi nell’ingresso di casa mia, il tavolo era troppo stretto (come si vede nella foto) e ogni giorno dovevo motivarmi da solo.
C’era un po’ di solitudine, a volte anche un senso di abbandono, peraltro lo spazio era senza finestre, eravamo insomma molto lontani dall’idea agiografica del freelance (ne ho parlato nel 2010 in un post che è stato molto letto).
E allora qual è la situazione, al di là delle facili euforie che questo tema suscita in chi è costretto a timbrare il cartellino tutti i giorni?
La ricerca è promossa da remote.Tools, una directory di tool per supportare il lavoro da remoto, directory peraltro molto interessante (promossa a sua volta da Flexiple, un marketplace di Freelance).
I risultati di questa indagine, svolta su 331 lavoratori da remoto (tra freelance e impiegati in azienda) sono i seguenti:
per la maggior parte, gli smart worker non tornerebbero indietro al lavoro di ufficio tradizionale;
la motivazione principale è la possibilità di lavorare in modo flessibile;
i problemi più grandi rimangono l’equilibrio tra lavoro e vita privata e la solitudine;
anche con la crescita degli spazi di co-working, i lavoratori remoti scelgono comunque di lavorare da casa;
nel lavoro a distanza probabilmente le persone lavorano più del dovuto;
le aziende stanno lentamente capendo che avere un’azienda remota al 100% è meglio dei team parzialmente remoti.
Riguardo al tema del rapporto lavoro-vita privata mi sembra di aver capito, anche facendo appello alla mia lunga vita da freelance successiva alla mia altrettanto lunga vita da dipendente, che così come si può scivolare lentamente nell’alcolismo, così si può scivolare, giorno dopo giorno, in una condizione di vita-lavoro senza confini che è forse l’aspetto più tangibile dell’attuale fase del capitalismo.
Un’altra cosa interessante della ricerca riguarda la coesione sociale e cosa la favorisce: il 34% dei rispondenti dichiara che il miglior metodo è creare canali digitali di scambi informali (ci avreste scommesso? Io no).
Ecco a tal proposito una citazione sul tema dei canali slack informali, presa dal report:
An aspect which helps people bond with each other is common interests. Building slack channels that cater to specific interests where people can interact with others sharing similar passions helps them to get to know one-another, while adding an extra dimension to their workday. In our survey, 34% of our respondents shared that such dedicated channels were the easiest and probably the best method to build culture.
“…things we have done where we find success at Invision and in my own team are: Channels in slack where people have certain interests. We have got about a few hundred at this point from cryptocurrency to NBA…..That’s actually how you can really have a like a socialisation of certain themes and things that you are interested in with other co-workers.
Scott Hanford, Director of Customer Acquisition at Invision
Consigli per gestire un team remoto
Vi suggerisco, nello stesso report, di dare un’occhiata anche ai consigli su come gestire un team remoto, e mi sembra che di questi tempi ce ne sia un gran bisogno.
I consigli riguardano 4 aree e svariate sotto-aree:
Ben più consistente la ricerca di Buffer sul lavoro remoto nel 2020. Questa survey ha coinvolto 3521 lavoratori da remoto, per lo più in Stati Uniti (47%) ma anche in Italia (1,1%, ovvero circa 35 rispondenti).
Anche in questo caso gli aspetti ritenuti positivi e quelli ritenuti negativi sono simili alla ricerca precedente.
Ed ecco gli insight più rilevanti della ricerca
Chi non raccomanda il lavoro remoto fa parte di team divisi tra ufficio e remoto.
I lavoratori remoti sono più felici quando trascorrono più del 76% del loro tempo lavorando a distanza.
L’assenza di pendolarismo resta il più grande vantaggio per i lavoratori remoti.
Comunicazione, collaborazione e solitudine continuano ad essere le principali sfide per lavoratori e organizzazioni remote.
La maggior parte delle organizzazioni con lavoratori remoti non paga le spese mensili associate al lavoro a distanza.
La casa resta il posto di lavoro principale.
Credo che tutto questo ci dica quantomeno che siamo ancora molto lontani dall’aver trovato la formula magica che bilancia vantaggi e svantaggi del lavoro da remoto.
Quello che è certo è che dobbiamo tenerci lontani dagli impostori dell’euforia e della disillusione, perché lì non c’è mai la verità.
Sperimentiamo, andiamo avanti, non smettiamo di cercare i giusti tool, studiamo le migliori pratiche, non fermiamoci ai primi ostacoli, che certo ci saranno e proviamo a trovare il giusto equilibrio.